Il Secolo Trentino parla di SiWeGo!
C’è anche il “Blablacar” delle merci in una nuova logistica digitale e dei trasporti. Il sistema, messo a punto da SiWeGO, startup trentina di Progetto Manifattura, sta suscitando l’interesse di importanti multinazionali di trasporto e logistica in Italia ed Europa. Il suo nome deriva dalla fusione tra l’inglese e l’italiano, facendo intuire il senso del servizio fornito. Si tratta infatti di una web app che mette in contatto chi spedisce i pacchi con chi li consegna, tanto da guadagnarsi la segnalazione tra le nove idee d’impresa più rivoluzionarie nel settore della logistica digitale e dei trasporti. Insediato in Progetto Manifattura a Rovereto, il polo green-tech di Trentino Sviluppo, il “blablacar delle merci” si inserisce a pieno titolo nel sempre più dinamico clima che interessa la sharing economy in questi anni. Soprattutto oggi, in un tempo di “distanziamento sociale” a causa dell’emergenza Covid-19, il sistema messo a punto da SiWeGO stimola il cambiamento nel settore della logistica digitale e dei trasporti. Negli ultimi anni, in concomitanza con la crisi economica globale, si è assistito alla nascita e allo sviluppo di un nuovo tipo di economia non fondata sul possesso ma sull’accesso a beni e servizi: la cosiddetta “sharing economy”. L’utilizzo condiviso di beni e oggetti per una maggiore efficienza del servizio e un beneficio economico concreto, sono gli elementi chiave di questo successo. Il gradimento riscosso da SiWeGO, startup innovativa nata in Trentino grazie al finanziamento del bando Seed Money-FESR e ai servizi offerti da Trentino Sviluppo nel proprio incubatore Progetto Manifattura, si colloca esattamente in questo contesto.
“In sintesi la nostra app – spiega Marcello Favalli, fondatore e amministratore delegato di SiWeGO – mette in contatto chi deve spedire un pacco con chi può trasportarlo, perché magari ha già programmato un viaggio nella stessa direzione. Così facendo si ottimizzano i costi logistici di spedizione e gli spazi vuoti inutilizzati di trasporto. Si fa anche del bene all’ambiente, riducendo i problemi di traffico e l’inquinamento ambientale e il rischio d’incidenti“.
“Per tutto il periodo di restrizioni per il Covid – aggiunge Favalli – abbiamo inoltre scelto di azzerare le nostre fee e per il momento stiamo mantenendo questa promozione proprio in vista del lancio esteso della piattaforma“. In pochi anni l’app ha registrato 1.000 i download e sono già una cinquantina le aziende che l’hanno utilizzata per spedire o trasportare oggetti.
Una piattaforma virtuale – disponibile per Android, iOS, Tablet e PC – che si rivolge sia agli utenti privati, persone fisiche, sia ad utenti professionisti, con licenza di trasporto, che possono condividere il proprio mezzo di trasporto e il proprio itinerario per il trasporto di beni. In modo simile a quanto avviene per servizi di trasporto passeggeri, spedizionieri e trasportatori devono registrarsi sulla piattaforma attraverso un apposito modulo che raccoglie i loro dati personali al fine di garantire trasparenza e tracciabilità. Il prezzo del servizio viene concordato dalle parti tramite app. E per gli utenti sarà presto possibile anche scegliere tra diversi pacchetti assicurativi, in base al valore del pacco trasporato, in modo da scongiurare i rischi relativi a danneggiamenti, incidenti stradali o smarrimenti della merce. In un certo senso la comunità di SiWeGO definisce in automatico anche una sorta di “ Trip Advisor” delle merci, dando un voto ai singoli trasportatori sono soggetti e stabilendo un rating automatico sulla loro affidabilità (oltre ad un controllo da remoto da parte dei soci fondatori). Inizialmente SiWeGO si è focalizzata sull’intercettare segmenti-target di mercato più verticali, come i professionisti del trasporto “dell’ultimo miglio”, altrimenti detti “padroncini”, i trasportatori professionisti in grado di svolgere una consegna con requisiti specifici di alta fascia, le aziende di cargo-bikes, e-shoppers del settore del lusso, ma anche gli studenti universitari fuori sede e naturalmente tutte quelle persone che si muovono spesso, tra i quali pendolari e agenti commerciali. Negli ultimi tempi, a causa del distanziamento sociale, il sistema messo a punto dalla startup trentina ha riscosso l’interesse anche di altre importanti multinazionali di trasporto e logistica in Italia ed Europa, e municipalità italiane per la sperimentazione del servizio all’interno dei centri storici, alleggerendo così il carico dei tradizionali furgoncini dei corrieri.
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